28 settembre 2005

Cosa sono le Teorie Scientifiche?...Viaggio attraverso la filosofia della scienza



La trattazione di questi argomenti si è svolta in circa due ore, il Professore Malavasai, insegna filosofia della scienza nel corso di medicina.
Secondo il Professore quando si fa diagnostica si fa in automatico ricerca scientifica, e affinchè ci possa essere, è necessaria una partecipazione critica, ovvero, scaturisce dal confronto e dalla discussione con il prossimo.
Qual'è in realtà lo scopo della scienza? è stata la prima domanda, che i Professore ha voluto porre ai presenti in aula..successivamente ha poi risposto dicendo che: Lo scopo della scienza è quello di stabilire la verità delle teorie scientifiche, quelle che fino ad oggi risultano vere. Per verità scientifica intendeva, la corrispondenza tra le nostre teorie e l'oggettività dei fatti: Teoria Oggettiva.
Una teoria è vera se e soltanto se corrisponde ai fatti e indica l'oggettività.
Ha dato una distinta definizione di conoscenza oggettiva, intesa come teoria che rendiamo pubblica, quindi falsificabile, quindi o è vera o è falsa. Ha poi definito la conoscenza soggettiva, la teoria viaggia nelle nostre menti è non resa pubblica non può venire confutata.
Il Professore ha definito Teoria: "affermazione astratta, unita ad una serie di proposizioni singolari che descrivono conseguenze osservative". Definita osservazione astratta perchè non la tocchiamo con mano, quindi non è manipolabile, appartiene all'esperienza della specie homo sapiens sapiens, che è nata appena 100.000 anni fa; la caratteristica fondamentale della specie pare sia quella di produrre teorie astratte. Le proposizioni singolari, sono le frasi e le parole. La teoria impatta con la realtà, con i fatti osservativi, che rappresentano il contenuto di una teoria.
Un aspetto molto importante è che, le teorie pur essendo astratte muovono il mondo, perchè contengono la visione del mondo.
Il compito del ricercatore è quello di estrarre conseguenze che descrivono fatti singoli possibili da confermare, con fatti reputati reali.
C'è stato il richiamo alle teorie del Popper, affermando che il ragionamento confermante non ci porta a nulla, ma rappresenta un nostro "crampo mentale", basta infatti una sola conseguenza contraria per confutare e in questo modo verificare la teoria!




27 settembre 2005

Conferenza Seminario: "Il Problema dell'ecologia tra scienza ed etica" (Prof. Malavasi - Università di Sassari)

Domani alle 10:30 presso la Facoltà in Scienze Ambientali e Forestali di Sassari, sede gemmata di Nuoro, avrò la possibilità di partecipare a questa conferenza, che già dal titolo si prospetta interessante! Infatti uno degli argomenti molto importanti legati alla ricerca è sicuramente l'etica. Che alcune volte rappresenta seri ostacoli alle innovazioni, alle scoperte alla ricerca. Penso che l'etica rapresenti quello che l'uomo chiama coscienza..il non giusto che non si deve fare. L'etica quindi non può essere, a mio avviso, definita oggetivamente, ma a seconda dell'educazione e delle esperienze di ogni essere umano cambia. Ecco allora che ognuno di noi decide e sceglie l'ambito della ricerca che la propria etica le consente di portare avanti, senza scrupoli di coscienza. Avrò modo di constatare se il mio giudizio sull'etica sia o meno confutabile!

23 settembre 2005

Una favola senza lieto fine...


Questo post apparentemente non ha nulla a che vedere con l'ecologia, ma vi voglio ricordare che l'uomo e le iterazioni con i suoi simili, e non, sono un tassello molto importante di ogni ecosistema. Rientra come ogni organismo negli studi di dinamica ecologica, quale organismo che può assumere diversi ruoli, e vi voglio raccontare una favola, molto reale, su una piccola competizione intraspecifica :)
C'era una volta un piccolo organismo simbionte (simbiosi, per chi non sapesse, situazione in cui un organismo coopera con gli altri al fine della sopravvivenza sua e del prossimo), praticamente apartitico....che viveva nella sua nicchia, faticosamente ottenuta dopo mille peripezie...un pomeriggio, un organismo apparentemente della stessa specie, va a trovare il piccolo organismo, che tutto contento pensa: caz..ehm..cavoli, è venuto a fare la mia conoscenza dopo sei mesi che sto quà..che bello!
Vi devo spiegare che si trattava di un ecosistema a piani, uno sull'altro, tutti dipendenti tra loro, tranne la nicchia del piccolo organismo..volendo era indipendetissimo, in coerenza perfetta con le sue leggi di sopravvivenza!
Quello che pultroppo fregava il piccolo organismo e che viveva solo nel suo habitat. Comunque, le prime parole dell'organismo visitatore furono di accusa, e lamentele, e qui vi voglio:...si lamentava che dopo aver deciso di fare dei cambiamenti da solo in questo ecosistema a piani, tutti anche il povero organismo che non ne sapeva nulla, si rifiutavano di rimborsare la loro quota...il piccolo con tanto rispetto e comprensione rispose: appena posso farò il mio "dovere"...pensando fra se e se alle regole del buon vicinato..chiaramente pretendeva di vedere la fattura dato che la spesa iniziava ad essere cospiqua. Passa del tempo e nessuno torna più...finchè un giorno mentre torna alla tana tutto stanco e infreddolito, una voce le urla dietro sgarbatamente dicendo:".. è scritto tutto qua..", un foglio di carta senza valore, il piccolo organismo, secondo buona educazione e senso civico, rispose che avrebbe provveduto..A un certo punto, come è giusto che sia, perde le staffe e pur mantenendo la parola data, decide di scrivere una lettera, sempre molto cortese che più o meno può essere riassunta così: "....con la presente si vuole far notare, che i rispettabili organismi hanno diritto per legge oltre che a decidere in normale assemblea all'unanimità, anche di ottenere la relativa fattura di ciò che pagano...provvederò a rendere il pezzetto di carta che è servito soltanto ad urtare la mia intelligenza, che per legge non ha validità alcuna, ..provvederò comunque a pagare secondo parola data, come imposto, secondo dovere civico e norme di buon vicinato."
E qui, ..rissa...degli altri organismi nemmeno l'ombra, ecomunque il piccolo organismo in tutta la sua correttezza, disse le sue ultime parole."..da oggi non sarò più simbionte in questo ecosistema, visto che da tonto posso pure passare...ma da fesso no!".
Morale della favola: non tutti sanno essere competitori, ma se a un simbionte rompi le..cose che non ha....e lo fai incavolare, sono cavoli amari..dovrai saper fare a meno di lui e non solo...potrebbe diventare un antagonista, (per chi non lo sapesse, situazione in cui un organismo pur essendo di piccola taglia, diventa competitivo a tal punto che permette la sua sola sopravvivenza e dei suoi veri simili".

19 settembre 2005

Un nuovo Metodo Scientifico? Curiosando tra il pensiero scientifico del filosofo Karl Popper.



Ho avuto modo di andare a curiosare su qualche sito che conteneva informazioni sul Popper (1902 - 1994), e devo dire che è alquanto interessante sia per la tipologia di approccio e sia sui contenuti, sicuramente rivoluzionario nel suo genere!
Il suo pensiero scientifico lo si può scomporre in tre passi fondamentali:
1) "Inciampiamo in qualche problema"...questo accade anche nella vita quotidiana, alcune volte lo si riconosce come tale, altre volte no, la stessa definizione di problema subisce l'influenza della soggettività.
2) "Tentiamo di risolverlo"...e fin qui ci siamo, anche l'uomo fa parte del regno animale, e pur essendo evoluto e pensante, conserva un carattere primordiale: l'istinto alla soppravivenza, in alcuni più o meno accentuato che in altri, questo fa tendere l'uomo alla ricerca della risoluzione dei problemi. Alcune volte il problema non viene nemmeno riconosciuto come tale, perchè si ha interesse e comodità ad affermare verità assolute, e alcune volte, soprattutto nel campo scientifico può causare seri danni!
3) "Impariamo dai nostri sbagli, specialmente quelli che ci sono resi presenti dalla discussione critica dei nostri tentativi di risoluzione"...è fondamentale nel trattare ogni dato riconoscere il range possibile di errore compiuto nel reperirlo, solo se ci si rende conto che si può sbagliare, e solo in questo modo si può arrivare a garantire il miglioramento nell'approccio ai tentativi di risoluzione.
Il Popper non crede all'Induzione e parla di falsificabilità degli eventi, questi rappresentano due punti cardine nel pensiero scientifico che ha elaborato.
Per induzione si intende che l'osservazione ripetuta, in assoluto, fornisca la generalizzazione di una teoria...e anche per questo punto siamo d'accordo perchè anche in questo caso gioca un grande ruolo la soggettività dell'osservatore e la natura dell'osservazione da effettuare!
Il Popper crede invece nella falsicabilità, per la quale il sistema empirico deve avere una forma logica tale da poter essere criticata, discussa e quindi falsificata...anche in questo caso la soggettività, il margine di errore garantisce la critica, la discussione, e la possibile smentita dell'oggetto di studio!
Ci sono poi i tre principi epistemologici che forniscono ulteriori chiarimenti sui fondamenti del pensiero scientifico dello stusioso:
1) "Forse io ho torto, e forse tu hai ragione. Ma possiamo anche aver torto entrambi"...Se ognuno di noi avesse la presunzione di credere di essere in grado di non sbagliare mai, cesseremo di compiere un nostro cammino soggettivo e personale nella nostra naturale propensione al miglioramento, alla ricerca e alla conoscenza e quindi alla risoluzione dei problemi. Porsi il dubbio che esista la possibilità di vivere nell'errore garantisce la tendenza alla ricerca della verità, o quantomeno all'avvicinamento ad essa!
2) "Dobbiamo tentare di soppesare nel modo più impersonale possibile le nostre ragioni pro e contro una determinata teoria suscettibile di critica"... e questo principio addirittura si commenta da sè!
3) "Attraverso una discussione imparziale ci aprossimiamo quasi sempre alla verità, giungiamo a una migliore comprensione, anche quando non perveniamo ad un'intesa"...qui si evince l'idea del Popper dell'inesistenza della verità assoluta, ma ci viene data la possibilità di ambire a un'approssimazione della stessa.
Un ultimo asserimento che vorrei analizzare: "Se la scienza procede attraverso confutazioni il materiale confutato non è più scienza, altrimenti la scienza non procede"..., "Non ci può essere una definizione statica della conoscenza scientifica"... approvo appieno tale affermazione, la staticità rappresenta la tomba della ricerca scientifica.
Questo post vuole essere un invito a saperne di più sull'argomento, per poter alimentare, e ancor prima, far nascere un dibattito sul tema.

12 settembre 2005

Relazione del Prof. Meloni (Dipartimento di Chimica Nucleare, Università di Padova)
 
La Conferenza inizialmente ha assunto le vesti di una vera e propria lezione di Fisica e Chimica Nucleare, nella quale il Professor Meloni ha trattato diversi concetti di base...questo è stata sicuramente la parte più impegnativa della serata!!
 
Si è parlato di specie nucleari, la differenza tra quelle stabili e instabili, processo di decadimento radiattivo, cattura elettronica, radionucleidi, tecniche nucleari, reazioni nucleari...
La seconda parte, dopo il fortunato breack che il professore ha voluto gentilmente concederci...riguardava gli applicativi di settore.
Si è parlato di archeometria e studi di provenienza, degli indici, e di alcune applicazioni pratiche sulla caratterizzazione dell'ossidiana proveniente dal monte Arci, in Sardegna; ancora..sullo studio dei marmi a Padova e su alcuni usi dei metodi radiattivi per la datazione e per gli studi di provenienza.
Il caso più interessante è stato a mio avviso quello relativo alle tecniche nucleari per la gestione dei suoli e delle acque e la nutrizione delle piante.
I presenti hanno poi partecipato al dibattito, me compresa relativamente al caso del 137 Cs, caso del Sulcis sui fumi di Acciaieria e fonderie di Alluminio, sul caso del Radon, uso dei proiettili all'Uranio impoverito, applicazioni dei metodi nel settore medico (radioterapia e Radiodiagnostica e la sua pericolosità), lo 131Iodio, le normative e gli organi preposti alla protezione della salute umana, la Radioprotezione del paziente.
Un bel pieno di informazioni nuove e stimolanti...quantomeno per la mia curiosità personale e professionale.
Seminario - Conferenza di Metodi nucleari per i beni ambientali e culturali (Prof. Sandro Meloni PAVIA)
 
Questo pomeriggio andrò a seguire la conferenza relativa al ai metodi nucleari per i beni ambientali e culturali, seguo questa conferenza perchè fa parte del mio ciclo di lezioni nel dottorato di ricerca. Francamente non conosco tanto sull'argomento, e perciò mi incuriosisce tanto..avrò modo poi di descrivere le mie impressioni.