27 dicembre 2005

TECNOLOGIE INFORMATICHE E RICERCA SCIENTIFICA




Tra le tecnologie informatiche, grande importanza riveste Internet e l'uso di questo nella divulgazione delle notizie.
Esistono, inoltre, sulla rete interessanti "fenomeni" e strumenti che facilitano il recupero dei dati di settore sulla rete, a mio avviso uno di questi è sicuramente Wikipedia...l'enciclopedia on line alla quale chiunque può collaborareinserendo articoli nei vari settori e discipline.
Ma quanto possono essere attendibili queste informazioni???...pultroppo non esiste un "filtro" che garantisca un adeguato background dell'utente che si accinge a pubblicare...
Uno studio statistico afferma che un articolo scientifico su Wikipedia contiene in media circa quattro inesattezze...un affascinante strumento in fase di perfezionamento che mobilita e raccoglie informazioni per garantire il più possibile la diffusione...nasce sicuramente dietro un grande ideale di diffusione libera del sapere, e ricordiamoci che non sempre la libertà di espressione e il diritto di sapere vengono rispettati in questo mondo!
Come dicevo, sulla rete esistono anche validi strumenti, uno di questi permette di effettuare delle ricerche restringendo i risultati ai soli testi accademici di settore, si tratta di un software lanciato qualche tempo fa da Google, e si chiama "Google Scholar".
Immagino in via immediata i vantaggi offerti da questo "gioiellino"; non ho ancora avuto modo di sperimentarlo, ma si dice sia in grado di ricercare articoli sulle riviste, tesi, libri, paperprint e rapporti tecnici che riguardano ogni area di studio. Inoltre pare sia in grado di fornire eventuali versioni consultabili gratuitamente, che si trovano ad esempio su siti web privati. Una versione testuale del motore di ricerca per chi volesse provare è disponibile all'indirizzo: http://scholar.google.com. Che dire, una buona occasione per risparmiare tempo e denari...e garantire efficienza in questo difficile settore quale è la ricerca scientifica!

21 dicembre 2005

LINUX DAY E L'OPEN SOURCE INFORMATICO


Lo scorso 26 novembre a Cagliari presso la facoltà di ingegneria si è svolto il Linux day, e come l'anno scorso ha richiamato a se tanta attenzione da parte di esperti, e principianti, (come me), che sono incuriositi da questo affascinante sistema operativo e le sue distro, quale è Linux.
A qualcuno potrò dire "...visto...sono riuscita a fare un post sull'argomento...!!!", anche se un mese dopo.
Ne è valsa proprio la pena dedicare una giornata full immersion nella dimensione Linux e nelle possibilità che offre.
Si tratta di un occasione dove ognuno, grazie alla puntuale ed efficente organizzazione, ha la possibilità di apprendere nuove notizie , misurarsi con le molteplici difficoltà che nei seminari, come al solito vengono trattate e discusse, in alcuni casi, in maniera molto accattivante.
Io ho deciso di seguire "Open Office Base"...nell'aula Z e la lezione è stata convincente... trattava dell'automazione sulle operazioni con le basi di dati, e confronto di Access del vecchio "Zio Gates".
molto interessante anche la lezione sull'applicazione del bluetooth su Linux...con tanto di dimostrazione.
Ho seguito il seminario su Hylafax, un fax server flessibile...e una lezione su Inkscape..un bel programmino di graffica vettoriale...niente male.
Chiaramente questi sono stati interessi personali...di conveniente applicazione in campo lavorativo, e nel campo scientifico. Insomma cerco in Linux quegli strumenti che mi permettano di evolvere soprattutto negli applicativi...
Ho iniziato con la distro Malloredux, ho sperimentato Suse, e ora è la volta di Mandriva!!!
Si sa una mente libera non ammette confini, e trova in "ideali utopici" come qualcuno definisce l'open source, una forma di esaltazione infondata del proprio essere... insomma un antisociale...ma in realtà in queste occasioni ho avuto modo di appurare che non si tratta di anti -società ma semplicemente di anticonformismo..e francamente io mi sento a casa!!

28 novembre 2005

SEMINARI DI ECOLOGIA FLUVIALE

Come voi tutti sapete..oramai...sono appassionata e studiosa di ecosistemi fluviali,venerdì prossimo avrò l'onore di tenere in aula, agli studenti del terzo anno in scienze ambientali nella sede gemmata di Nuoro, la seconda parte del seminario relativo all'uso della bioindicazione in ambienti di corpi d'acqua fluente. Il primo seminario è stato svolto in modo da fornire le definizioni necessarie e le componenti di questi affascinanti ma complessi sistemi naturali...
Nel prossimo post cercherò di riassumere i contenuti del seminario relativo al 16/11/05...questa scelta non è dettata solo dalla mia passione ma dalla importanza che i corsi d'acqua rivestono nel nostro territorio, e soprattutto all'importanza di definirne lo status ecologico utilizzando approcci e indici tra i più innovativi e recenti nel campo dell'idrobiologia.

24 ottobre 2005

"L'Open Source" nella ricerca scientifica


Oggi il sapere scientifico incontra una grossa barriera...un grave nemico. La globalizzazione, la necessità di generare profitto, ha invaso anche i laboratori dove si fa sperimentazione e ricerca scientifica.
Inoltre, la "circolazione" del sapere scientifico ha costi sempre più esorbitanti e inacessibili.
Un gruppo scientifico: LASER (Laboratorio Autonomo di Scienze Epistemologia e Ricerca), nato negli anni 90 da un gruppo studentesco dell'Università La sapienza di Roma, ha messo nero su bianco la sua protesta al riguardo, scrivendo un saggio: "Il sapere Liberato. Open Source e ricerca scientifica", edito dalla Feltrinelli.
Effettivamente questo andazzo porterà a quella chiusura mentale che distrugge la creatività umana e la propensione alla ricerca che ognuno di noi nel proprio ambito può avere.
Non dimentichiamo che l'incontro di opinioni differenti rappresenta il condimento della ricerca scientifica, e i dibattiti contribuiscono in maniera decisiva allo sviluppo scientifico.
E se la brama di denaro portasse alla "non divulgazione" o "divulgazione per pochi che e conomicamente se lo possono permettere"?
e' un oltraggio ai diritti inviolabili di ogni uomo: il diritto di sapere e migliorare!

18 ottobre 2005

"INTELLIGENT DESIGN"...possibile spiegazione della vita...il creazionismo evolutivo?

Definito un movimento genericamente legato a vari gruppi cristiani conservatori, da cui è altresì finanziato, e benchè affermi che la vita sia stata creata, di solito tace sull'identità del creatore.
Allora in cosa si diversifica dal Creazionismo puro che il padre dell'evoluzione, Darwin, ha brillantemente battuto con la teoria evoluzionistica?
L'ID non si tratta di un'interpretazione letterale della Bibbia:
1. Non credono che l'universo sia stato creato in sei giorni;
2. Non credono che il pianeta abbia 10.000 anni;
3. Non credono che i reperti archeologici risalgano al diluvio universale;
4. Non rifiuta l'evoluzione nel suo complesso, ammettendo che durante la storia siano avvenuti cambiamenti di carattere evolutivo.
La Tesi principale di questo movimento afferma che vi sono eventi, fenomeni, che non possono essere spiegati da nessuna causa naturale conosciuta, ma mostrano caratteristiche attribuibili all'intelligenza.
Gli organismi viventi sono estremamente complessi per essere spiegati da un processo naturale...senza intelletto; perciò dato il progetto intrinseco degli organismi è spiegabile con la presenza di un proggettista molto intelligente.
Dove sta allora l'attacco a Darwin?
Bè...il darwinismo asserisce che levoluzione è data dall'azione combinata di mutazioni casuali e di selezione naturale.
I Fautori dell' Intelligent design attaccano la teoria darwiniana su due fronti:
1) A partire dagli anni 50 i biologi molecolari rivelano che le cellule che costituiscono gli organismi viventi sono estremamente complesse.
2)Si sono affermate nuove scoperte matematiche che mettono in dubbio la selezione naturale.
Da ricordare che i due ideologi del movimento, sorto 10 anni fa negli Stati Uniti, sono due studiosi americani: un biochimico e un matematico.
Oggi l'ID viene considerato un "falso movimento scientifico", dagli scienziati "conservatori"..considerando le loro osservazioni prive di fondamento scientifico.
Il Dibattito è ancora aperto, sulla validità della teoria non si può dire tanto..a mio avviso, trovo comunque interessante, curioso ma sopratutto stimolante questo tentativo di confutare un teoria cardine del nostro sistema scientifico...rivoluzionario e sulla veridicità e dimostrazione della stessa lascio la parola al tempo, agli eventi che verranno e agli specialisti di settore che vorranno giocare tale scomessa, un vero scienziato secondo me è colui che sa mettersi in gioco cercando di rivoluzionare lo stato delle cose ...e se questo dovesse sbagliarsi, avrebbe dato ugualmente un buon contributo di rafforzamento alla teoria che intendeva confutare...e perciò a lui dobbiamo un ulteriore conferma della validità di una delle teorie che "fanno funzionare il mondo"!

28 settembre 2005

Cosa sono le Teorie Scientifiche?...Viaggio attraverso la filosofia della scienza



La trattazione di questi argomenti si è svolta in circa due ore, il Professore Malavasai, insegna filosofia della scienza nel corso di medicina.
Secondo il Professore quando si fa diagnostica si fa in automatico ricerca scientifica, e affinchè ci possa essere, è necessaria una partecipazione critica, ovvero, scaturisce dal confronto e dalla discussione con il prossimo.
Qual'è in realtà lo scopo della scienza? è stata la prima domanda, che i Professore ha voluto porre ai presenti in aula..successivamente ha poi risposto dicendo che: Lo scopo della scienza è quello di stabilire la verità delle teorie scientifiche, quelle che fino ad oggi risultano vere. Per verità scientifica intendeva, la corrispondenza tra le nostre teorie e l'oggettività dei fatti: Teoria Oggettiva.
Una teoria è vera se e soltanto se corrisponde ai fatti e indica l'oggettività.
Ha dato una distinta definizione di conoscenza oggettiva, intesa come teoria che rendiamo pubblica, quindi falsificabile, quindi o è vera o è falsa. Ha poi definito la conoscenza soggettiva, la teoria viaggia nelle nostre menti è non resa pubblica non può venire confutata.
Il Professore ha definito Teoria: "affermazione astratta, unita ad una serie di proposizioni singolari che descrivono conseguenze osservative". Definita osservazione astratta perchè non la tocchiamo con mano, quindi non è manipolabile, appartiene all'esperienza della specie homo sapiens sapiens, che è nata appena 100.000 anni fa; la caratteristica fondamentale della specie pare sia quella di produrre teorie astratte. Le proposizioni singolari, sono le frasi e le parole. La teoria impatta con la realtà, con i fatti osservativi, che rappresentano il contenuto di una teoria.
Un aspetto molto importante è che, le teorie pur essendo astratte muovono il mondo, perchè contengono la visione del mondo.
Il compito del ricercatore è quello di estrarre conseguenze che descrivono fatti singoli possibili da confermare, con fatti reputati reali.
C'è stato il richiamo alle teorie del Popper, affermando che il ragionamento confermante non ci porta a nulla, ma rappresenta un nostro "crampo mentale", basta infatti una sola conseguenza contraria per confutare e in questo modo verificare la teoria!




27 settembre 2005

Conferenza Seminario: "Il Problema dell'ecologia tra scienza ed etica" (Prof. Malavasi - Università di Sassari)

Domani alle 10:30 presso la Facoltà in Scienze Ambientali e Forestali di Sassari, sede gemmata di Nuoro, avrò la possibilità di partecipare a questa conferenza, che già dal titolo si prospetta interessante! Infatti uno degli argomenti molto importanti legati alla ricerca è sicuramente l'etica. Che alcune volte rappresenta seri ostacoli alle innovazioni, alle scoperte alla ricerca. Penso che l'etica rapresenti quello che l'uomo chiama coscienza..il non giusto che non si deve fare. L'etica quindi non può essere, a mio avviso, definita oggetivamente, ma a seconda dell'educazione e delle esperienze di ogni essere umano cambia. Ecco allora che ognuno di noi decide e sceglie l'ambito della ricerca che la propria etica le consente di portare avanti, senza scrupoli di coscienza. Avrò modo di constatare se il mio giudizio sull'etica sia o meno confutabile!

23 settembre 2005

Una favola senza lieto fine...


Questo post apparentemente non ha nulla a che vedere con l'ecologia, ma vi voglio ricordare che l'uomo e le iterazioni con i suoi simili, e non, sono un tassello molto importante di ogni ecosistema. Rientra come ogni organismo negli studi di dinamica ecologica, quale organismo che può assumere diversi ruoli, e vi voglio raccontare una favola, molto reale, su una piccola competizione intraspecifica :)
C'era una volta un piccolo organismo simbionte (simbiosi, per chi non sapesse, situazione in cui un organismo coopera con gli altri al fine della sopravvivenza sua e del prossimo), praticamente apartitico....che viveva nella sua nicchia, faticosamente ottenuta dopo mille peripezie...un pomeriggio, un organismo apparentemente della stessa specie, va a trovare il piccolo organismo, che tutto contento pensa: caz..ehm..cavoli, è venuto a fare la mia conoscenza dopo sei mesi che sto quà..che bello!
Vi devo spiegare che si trattava di un ecosistema a piani, uno sull'altro, tutti dipendenti tra loro, tranne la nicchia del piccolo organismo..volendo era indipendetissimo, in coerenza perfetta con le sue leggi di sopravvivenza!
Quello che pultroppo fregava il piccolo organismo e che viveva solo nel suo habitat. Comunque, le prime parole dell'organismo visitatore furono di accusa, e lamentele, e qui vi voglio:...si lamentava che dopo aver deciso di fare dei cambiamenti da solo in questo ecosistema a piani, tutti anche il povero organismo che non ne sapeva nulla, si rifiutavano di rimborsare la loro quota...il piccolo con tanto rispetto e comprensione rispose: appena posso farò il mio "dovere"...pensando fra se e se alle regole del buon vicinato..chiaramente pretendeva di vedere la fattura dato che la spesa iniziava ad essere cospiqua. Passa del tempo e nessuno torna più...finchè un giorno mentre torna alla tana tutto stanco e infreddolito, una voce le urla dietro sgarbatamente dicendo:".. è scritto tutto qua..", un foglio di carta senza valore, il piccolo organismo, secondo buona educazione e senso civico, rispose che avrebbe provveduto..A un certo punto, come è giusto che sia, perde le staffe e pur mantenendo la parola data, decide di scrivere una lettera, sempre molto cortese che più o meno può essere riassunta così: "....con la presente si vuole far notare, che i rispettabili organismi hanno diritto per legge oltre che a decidere in normale assemblea all'unanimità, anche di ottenere la relativa fattura di ciò che pagano...provvederò a rendere il pezzetto di carta che è servito soltanto ad urtare la mia intelligenza, che per legge non ha validità alcuna, ..provvederò comunque a pagare secondo parola data, come imposto, secondo dovere civico e norme di buon vicinato."
E qui, ..rissa...degli altri organismi nemmeno l'ombra, ecomunque il piccolo organismo in tutta la sua correttezza, disse le sue ultime parole."..da oggi non sarò più simbionte in questo ecosistema, visto che da tonto posso pure passare...ma da fesso no!".
Morale della favola: non tutti sanno essere competitori, ma se a un simbionte rompi le..cose che non ha....e lo fai incavolare, sono cavoli amari..dovrai saper fare a meno di lui e non solo...potrebbe diventare un antagonista, (per chi non lo sapesse, situazione in cui un organismo pur essendo di piccola taglia, diventa competitivo a tal punto che permette la sua sola sopravvivenza e dei suoi veri simili".

19 settembre 2005

Un nuovo Metodo Scientifico? Curiosando tra il pensiero scientifico del filosofo Karl Popper.



Ho avuto modo di andare a curiosare su qualche sito che conteneva informazioni sul Popper (1902 - 1994), e devo dire che è alquanto interessante sia per la tipologia di approccio e sia sui contenuti, sicuramente rivoluzionario nel suo genere!
Il suo pensiero scientifico lo si può scomporre in tre passi fondamentali:
1) "Inciampiamo in qualche problema"...questo accade anche nella vita quotidiana, alcune volte lo si riconosce come tale, altre volte no, la stessa definizione di problema subisce l'influenza della soggettività.
2) "Tentiamo di risolverlo"...e fin qui ci siamo, anche l'uomo fa parte del regno animale, e pur essendo evoluto e pensante, conserva un carattere primordiale: l'istinto alla soppravivenza, in alcuni più o meno accentuato che in altri, questo fa tendere l'uomo alla ricerca della risoluzione dei problemi. Alcune volte il problema non viene nemmeno riconosciuto come tale, perchè si ha interesse e comodità ad affermare verità assolute, e alcune volte, soprattutto nel campo scientifico può causare seri danni!
3) "Impariamo dai nostri sbagli, specialmente quelli che ci sono resi presenti dalla discussione critica dei nostri tentativi di risoluzione"...è fondamentale nel trattare ogni dato riconoscere il range possibile di errore compiuto nel reperirlo, solo se ci si rende conto che si può sbagliare, e solo in questo modo si può arrivare a garantire il miglioramento nell'approccio ai tentativi di risoluzione.
Il Popper non crede all'Induzione e parla di falsificabilità degli eventi, questi rappresentano due punti cardine nel pensiero scientifico che ha elaborato.
Per induzione si intende che l'osservazione ripetuta, in assoluto, fornisca la generalizzazione di una teoria...e anche per questo punto siamo d'accordo perchè anche in questo caso gioca un grande ruolo la soggettività dell'osservatore e la natura dell'osservazione da effettuare!
Il Popper crede invece nella falsicabilità, per la quale il sistema empirico deve avere una forma logica tale da poter essere criticata, discussa e quindi falsificata...anche in questo caso la soggettività, il margine di errore garantisce la critica, la discussione, e la possibile smentita dell'oggetto di studio!
Ci sono poi i tre principi epistemologici che forniscono ulteriori chiarimenti sui fondamenti del pensiero scientifico dello stusioso:
1) "Forse io ho torto, e forse tu hai ragione. Ma possiamo anche aver torto entrambi"...Se ognuno di noi avesse la presunzione di credere di essere in grado di non sbagliare mai, cesseremo di compiere un nostro cammino soggettivo e personale nella nostra naturale propensione al miglioramento, alla ricerca e alla conoscenza e quindi alla risoluzione dei problemi. Porsi il dubbio che esista la possibilità di vivere nell'errore garantisce la tendenza alla ricerca della verità, o quantomeno all'avvicinamento ad essa!
2) "Dobbiamo tentare di soppesare nel modo più impersonale possibile le nostre ragioni pro e contro una determinata teoria suscettibile di critica"... e questo principio addirittura si commenta da sè!
3) "Attraverso una discussione imparziale ci aprossimiamo quasi sempre alla verità, giungiamo a una migliore comprensione, anche quando non perveniamo ad un'intesa"...qui si evince l'idea del Popper dell'inesistenza della verità assoluta, ma ci viene data la possibilità di ambire a un'approssimazione della stessa.
Un ultimo asserimento che vorrei analizzare: "Se la scienza procede attraverso confutazioni il materiale confutato non è più scienza, altrimenti la scienza non procede"..., "Non ci può essere una definizione statica della conoscenza scientifica"... approvo appieno tale affermazione, la staticità rappresenta la tomba della ricerca scientifica.
Questo post vuole essere un invito a saperne di più sull'argomento, per poter alimentare, e ancor prima, far nascere un dibattito sul tema.

12 settembre 2005

Relazione del Prof. Meloni (Dipartimento di Chimica Nucleare, Università di Padova)
 
La Conferenza inizialmente ha assunto le vesti di una vera e propria lezione di Fisica e Chimica Nucleare, nella quale il Professor Meloni ha trattato diversi concetti di base...questo è stata sicuramente la parte più impegnativa della serata!!
 
Si è parlato di specie nucleari, la differenza tra quelle stabili e instabili, processo di decadimento radiattivo, cattura elettronica, radionucleidi, tecniche nucleari, reazioni nucleari...
La seconda parte, dopo il fortunato breack che il professore ha voluto gentilmente concederci...riguardava gli applicativi di settore.
Si è parlato di archeometria e studi di provenienza, degli indici, e di alcune applicazioni pratiche sulla caratterizzazione dell'ossidiana proveniente dal monte Arci, in Sardegna; ancora..sullo studio dei marmi a Padova e su alcuni usi dei metodi radiattivi per la datazione e per gli studi di provenienza.
Il caso più interessante è stato a mio avviso quello relativo alle tecniche nucleari per la gestione dei suoli e delle acque e la nutrizione delle piante.
I presenti hanno poi partecipato al dibattito, me compresa relativamente al caso del 137 Cs, caso del Sulcis sui fumi di Acciaieria e fonderie di Alluminio, sul caso del Radon, uso dei proiettili all'Uranio impoverito, applicazioni dei metodi nel settore medico (radioterapia e Radiodiagnostica e la sua pericolosità), lo 131Iodio, le normative e gli organi preposti alla protezione della salute umana, la Radioprotezione del paziente.
Un bel pieno di informazioni nuove e stimolanti...quantomeno per la mia curiosità personale e professionale.
Seminario - Conferenza di Metodi nucleari per i beni ambientali e culturali (Prof. Sandro Meloni PAVIA)
 
Questo pomeriggio andrò a seguire la conferenza relativa al ai metodi nucleari per i beni ambientali e culturali, seguo questa conferenza perchè fa parte del mio ciclo di lezioni nel dottorato di ricerca. Francamente non conosco tanto sull'argomento, e perciò mi incuriosisce tanto..avrò modo poi di descrivere le mie impressioni.